IL TAR DEL LAZIO ACCOGLIE IL RICORSO DEGLI ESTETISTI: I CENTRI ESTETICI APERTI IN ZONA ROSSA COME I PARRUCCHIERI.
Il TAR ha evidenziato come il verbale 12 gennaio 2021 del Comitato Tecnico Scientifico non spieghi le ragioni tecnico-scientifiche per cui sarebbe giustificata nelle zone rosse l’apertura dei parrucchieri e non anche quella dei centri estetici. Si sottolinea come nelle Linee guida per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome dell’8 ottobre 2020, la disciplina relativa ai servizi alla persona faccia riferimento ad “acconciatori, estetisti e tatuatori”.
E dunque, i provvedimenti amministrativi che hanno imposto la censurata misura e i documenti istruttori che ne costituiscono il supporto tecnico scientifico, fin qui esaminati, appaiono pertanto espressione di uno scorretto esercizio del potere discrezionale da parte dell’amministrazione presentando tutte le figure sintomatiche dell’eccesso di potere. Pur essendo innegabile che tutte le misure restrittive imposte per fronteggiare l’emergenza sanitaria in corso siano ispirate al principio di precauzione, nel caso di specie la discriminazione fra le attività dei parrucchieri/barbieri e dei centri estetici non risulta supportata da una base istruttoria o da evidenze scientifiche.
(TAR Lazio, sez. I, sentenza n. 1862 del 15.2.2021)
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