TELECAMERE IN CONDOMINIO: LA SICUREZZA PREVALE SULLA PRIVACY.
Alcuni condomini avevano installato delle telecamere presso la propria abitazione, tali telecamere erano state posizionate in modo tale da inquadrare l’intero pianerottolo, il vano scale e l’ascensore, nonché l’ingresso dell’abitazione della vicina. Quest’ultima si era più volte lamentata, nonostante le sue doglianze e l’invito da parte dell’amministratore di Condominio a posizionare l’apparecchio in modo tale da riprendere solo la loro proprietà, i condomini non rimuovevano le telecamere, realizzando così, a suo dire, una evidente e grave violazione della privacy e delle disposizioni dettate dal Codice civile in tema di condominio. La condomina portava la vicenda dinanzi il Tribunale di Prato dove però veniva evidenziato che non vi fosse stata alcuna violazione della sua privacy, in quanto l’installazione della telecamera era stata comunicata a tutto il Condominio, ed era stato affisso l’apposito cartello che ne segnalava la presenza ed, inoltre, l’apparecchio non era rivolto appositamente verso l’abitazione dell’attrice. In più, il pianerottolo del condominio in questione era di dimensioni molto ridotte, con i portoni delle abitazioni posti uno accanto all’altro, quindi inevitabilmente la telecamera non poteva essere orientata diversamente. Il Tribunale di Prato, inoltre, evidenziava che la Giurisprudenza aveva escluso la sussistenza di reato nel caso in cui un soggetto effettuasse riprese dell’area condominiale destinata a pianerottoli o a scale condominiali, ovvero ancora a parcheggio e del relativo ingresso, trattandosi di luoghi che non possono assolvere la funzione di consentire l’esplicazione della vita privata da sguardi indiscreti. Pertanto il ricorso della vicina di casa veniva rigettato, in quanto il diritto alla sicurezza e all’incolumità dei condomini appariva prevalente, nella sua tutela, rispetto al diritto alla riservatezza.
Trib. Prato, sent., 29.6.2023
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