PADRE LIBERO PROFESSIONISTA: LA CONTRAZIONE REDDITUALE DERIVANTE DA COVID19 GIUSTIFICA LA RIDUZIONE DELL’ASSEGNO AI FIGLI.
Nel giudizio di divorzio la moglie chiedeva al Tribunale un aumento pari a 50 € dell’assegno di mantenimento per i figli a carico del marito, alla luce dei maggiori costi derivanti dalla necessità di essere aiutata nell’accompagnare i figli a scuola, non essendo supportata dall’ex marito nello svolgimento di tale attività. Il marito, di converso, chiedeva la riduzione dell’assegno, da € 350 a 150, dovendo sostenere i costi derivanti dal canone locazione della casa in cui si era trasferito a seguito dell’assegnazione alla moglie della casa familiare e avendo subito un’operazione che lo ha costretto ad interrompere l’attività di libero professionista, si aggiungevano le difficoltà economiche causate dalla pandemia, in conseguenza della quale si è verificata un’interruzione dell’attività lavorative e una contrazione del reddito.
Il Tribunale riteneva documentati glia oneri sia per la spesa connessa al canone di locazione sia l’operazione chirurgica subita allegati dal marito, rilevando inoltre che l’attività del padre consiste nella consulenza a piccole aziende, che sono state quelle più colpite economicamente dalle conseguenze negative derivanti dell’emergenza sanitaria da Coronavirus ha ritenuto verosimile che , quale libero professionista, avesse subito una contrazione reddituale diversamente dalla moglie lavoratrice dipendente presso una Pubblica Amministrazione, e dunque disponeva che l’assegno venisse ridotto ad € 200 per il mantenimento dei figli, riservando la possibilità di rideterminazione dell’assegno qualora venisse accertata la ripresa dei livelli reddituali del padre.
(Tribunale di Terni, sez. I Civile, sentenza depositata il 16.7.2020)
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