IL DIVIETO DI PARCHEGGIO NEL CORTILE CONDOMINIALE PUO’ ESSERE DECISO DALL’ASSEMBLEA?
In un condominio l’assemblea deliberava il divieto di parcheggio nel cortile condominiale. Una condomina si era vista applicare le sanzioni per la violazione di tale divieto e non concorde con quanto stabilito dall’assemblea, decideva di impugnare le delibere. I giudici di merito avevano però rigettato le sue domande, con conseguente ricorso per Cassazione della condomina, secondo la quale la decisione dell’assemblea condominiale di vietare il parcheggio nel cortile era immotivata e avrebbe violato il diritto di godimento della cosa comune. Anche la Corte di Cassazione, però, riteneva di dover rigettare il ricorso della condomina. La Corte sosteneva infatti che le determinazioni dell’assemblea condominiale relative alla limitazione paritaria dell’uso del cortile come parcheggio, come quelle che viceversa assegnavano posti auto ai singoli condomini, non alteravano la destinazione della cosa comune, ma si limitavano a renderne più ordinato e razionale l’uso paritario secondo le rispettive circostanze, cosicché tali delibere non richiedono maggioranze qualificate.
Nel caso di specie, il divieto di parcheggio era diretto a garantire che tutti i condomini potessero usare il cortile, limitando la sosta a mezz’ora per carico e scarico, evitando così che il parcheggio permanente di un condomino impedisse o limitasse l’uso da parte degli altri, in considerazione delle limitate dimensioni del cortile.
La Corte dunque rigettava il ricorso, ritenendo valide ed ammissibili le delibere condominiali che prevedevano un divieto di parcheggio nel cortile condominiale.
Cass. civ., sez. II, sent., n. 7385 del 14.3.2023
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