L’ARRICCHIMENTO INDEBITO NEL REGIME DI CONVIVENZA.
Tribunale e Giudice del riesame accoglievano la domanda di una donna indirizzata ad ottenere dall’ex convivente la metà del valore di un immobile intestato a quest’ultimo e costruito col rilevante contributo economico della donna.
L’uomo ricorreva per Cassazione evidenziando come l’arricchimento indebito in questione non fosse configurabile nell’ambito della convivenza e che in ogni caso gli esborsi effettuati dalla donna dovessero ricondursi all’adempimento di doveri morali e sociali.
La Suprema Corte, tuttavia, condivideva le valutazioni effettuate nei gradi precedenti.
Si considerava, innanzitutto, configurabile l’ingiustizia dell’arricchimento anche da parte di un convivente nei confronti dell’altro.
In secondo luogo, le prestazioni della donna apparivano a vantaggio dell’uomo, travalicando i limiti di proporzionalità e di adeguatezza caratterizzanti le obbligazioni reciproche nascenti dal rapporto di convivenza.
Per questi motivi, la Corte di Cassazione, rigettava il ricorso.
(Corte di Cassazione, sez. VI Civile, n. 4659/19)
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