CANE DI TAGLIA GRANDE: IL PADRONE DEVE ESSERE ANCORA PIU’ PRUDENTE.
L’episodio si era verificato a Reggio Emilia ad ottobre del 2017, dove un uomo, mentre passeggiava tranquillamente con il proprio cane, vedeva improvvisamente scendere da un’auto un pitbull che, sfuggito al proprio padrone, aggrediva sia lui che il suo cane dandogli un morso alle mani e cagionandogli lesioni con prognosi di guarigione di dieci giorni. Per i giudici di merito non vi erano dubbi, sia in primo che in secondo grado, il padrone del pitbull veniva ritenuto colpevole di lesioni personali colpose e veniva condannato a 180 euro di multa, oltre al risarcimento dei danni in favore della parte civile costituita, liquidati nella somma complessiva di 2000 euro. La Cassazione confermava la condanna per il reato di lesioni personali colpose e sottolineando che la posizione di garanzia assunta dal detentore di un cane impone l’obbligo di controllare e custodire l’animale adottando ogni cautela per evitare e prevenire le possibili aggressioni a terze persone, finanche all’interno dell’abitazione. Inoltre, a fronte di un cane di una razza che per mole ed indole si palesi più aggressivo come, ad esempio, un pitbull, l’obbligo di custodia che grava sul detentore è ancor più rilevante. Di conseguenza, al proprietario del cane fa capo una posizione di garanzia per la quale egli è tenuto ad adottare tutte le cautele necessarie a prevenire le prevedibili reazioni dell’animale, considerando la razza di appartenenza ed ogni altro elemento rilevante. Vi sono talune razza di cane che, viste le diverse e maggiori potenzialità lesive, necessitano, normalmente, di una maggiore attenzione da parte di chi li detiene. La Corte dunque confermava la condanna del padrone del pitbull.
Cass. pen., sez. IV, n. 31821 del 24.7.2023
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