EX MARITO SI INTRUFOLA IN CASA: E’ VIOLAZIONE DI DOMICILIO.
Un uomo dopo essersi separato e accordato sul diritto di abitazione, stabilendo che l’appartamento fosse utilizzato solo dalla moglie e dai figli minori, si era intrufolato nella ex casa familiare. Finito sotto accusa, secondo i giudici non c’erano dubbi: era evidente che vi fosse il diritto esclusivo da parte dell’ex assegnatario della casa familiare di decidere chi potesse avere accesso al luogo che era stato la comune dimora. Nel reato di violazione di domicilio l’oggetto consiste proprio nella libertà della persona colta nel suo domicilio, di cui viene garantita la inviolabilità. Di fatto, viene privilegiato l’effettivo rapporto tra il soggetto e il luogo nel quale si esplica la sua personalità, dando rilievo ad una circostanza di fatto che sancisce la fine del diritto dell’imputato di accedere a proprio piacimento a quella che non è più la sua abitazione. A seguito di separazione, quando l’altro coniuge si trasferisce altrove, l’unico titolare del diritto di esclusione di terzi va individuato nel coniuge rimasto nell’abitazione familiare, anche se quello trasferito sia proprietario o comproprietario dell’immobile.
Il ricorso dell’uomo avverso la condanna veniva dunque respinto.
Cass. pen., sez. V, n. 11242 del 16.3.2023
0 commenti