L’IRRUZIONE DEI CARABINIERI IN UN’ABITAZIONE, SULLA BASE DI UN ERRORE, E’ UN ATTO ILLEGITTIMO?
In seguito ad un’irruzione eseguita per sbaglio dai Carabinieri in un’abitazione, sulla base di un mero sospetto, i proprietari di casa convenivano dinanzi al Tribunale di Catanzaro il Ministero della difesa chiedendo il risarcimento dei danni, ritenendo di aver subito un trauma psichico e morale. Il Giudice di primo grado accoglieva la loro istanza, il Ministero impugnava la decisione e la Corte d’Appello concordava con quest’ultimo, ritenendo che l’esito negativo della perquisizione non bastasse a dimostrare che la scelta di eseguirla era stata colposa. I proprietari di casa non ci stavano e ricorrevano in Cassazione, sostenendo che eseguire una perquisizione domiciliare in base ad un mero sospetto rappresentasse un atto illegittimo. Ma la Corte riteneva tale doglianza inammissibile, in quanto gli attori non avevano spiegato in cosa consistesse la colpa dei Carabinieri, né avevano provato l’esistenza di una condotta colposa da parte degli stessi, pertanto precisava che commettere un errore non era di per sé indice di una condotta colposa, in quanto poteva essere tanto colpevole quanto incolpevole, e dunque allegare che un danno da responsabilità extracontrattuale fosse stato causato “per errore” non bastava, di per sé, ad assolvere anche l’onere di allegazione, e tanto meno di prova, dell’esistenza d’una colpa civile in capo a chi quell’errore commise, nel caso di specie i Carabinieri.
La Corte rigettava, dunque, il ricorso.
Cass. civ., sez. VI – 3, ord., n. 31633 del 26.10.2022
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