SENTENZA DEL GIORNO – 25.10.2022

da | Dic 19, 2022 | Uncategorized

RECENSIONI FALSE: AMAZON OPTA PER L’ITALIA DOVE LE PENE SONO PIU’ SEVERE.

Amazon ha intentato presso la Corte di Washington una causa per diversi illeciti tra i quali pratiche commerciali scorrette, attività anticoncorrenziale e lesione del brand. In causa Amazon sosteneva che alcune persone pagassero per le recensioni dei prodotti e il feedback dei venditori erodendo la fiducia dei clienti, andando a competere ingiustamente con i milioni di imprenditori onesti che vendevano nei negozi Amazon, offuscando il marchio Amazon. Traducendo i termini giuridici di questa causa nel nostro ordinamento continentale di civil law si può parlare di pratiche commerciali scorrette nei confronti dei consumatori, di attività anticoncorrenziale nei confronti di tutti i venditori onesti della piattaforma, di lesione della reputazione del brand “Amazon”.

Amazon per la denuncia sceglieva l’Italia la quale prevede pene molto severe per tali condotte. Nel caso di specie, i reati ipotizzabili sono frode informatica, turbata libertà dell’industria e del commercio, sostituzione di persona. La denuncia è stata presentata alla Procura di Milano, e per ora si sa soltanto che Amazon ha richiesto di perseguire sia i brokers sia gli utenti prestatisi a redigere recensioni false. Per ciò che riguarda i brokers, ci sono giuristi che ritengono sia ipotizzabile il reato di frode informatica per l’alterazione del funzionamento del ranking sulla piattaforma eseguita senza autorizzazione e in danni della piattaforma, degli altri venditori e degli utenti realizzando un profitto ingiusto; per altri sarebbe ipotizzabile anche il reato di turbata libertà dell’industria e del commercio in quanto venivano adottati mezzi fraudolenti per impedire o turbare le dinamiche dell’e-commerce sulla piattaforma. Per gli utenti-falsari si potrebbe ipotizzare, invece, il reato di sostituzione di persona ove la recensione falsa fosse stata fatta tramite un account rubato ad altro soggetto e quindi con furto di identità. Pare evidente che la Procura di Milano si sia vista rovesciare addosso un’indagine complessa e una missione impossibile per quanto riguarda l’individuazione di tutti gli utenti-falsari ospitati su Amazon ma anche su Facebook e su Telegram, pertanto non è chiaro quali saranno gli sviluppi della vicenda giudiziaria.

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Il nostro blog viene aggiornato quotidianamente con le sentenze, emesse negli ultimi giorni, che di volta in volta risultano più interessanti per il pubblico non professionale. Mentre noi ci teniamo aggiornati, condividiamo con Voi il risultato dei nostri studi. Chiaramente questo blog non ha alcuna pretesa di risultare una banca dati, che sarebbe costituita da decine di migliaia di sentenze. Ogni causa ha una storia a sé, e cercare risposte tecniche su internet è sempre sbagliato. Qui troverete solo sentenze stimolanti, a volte curiose, ma per la soluzione di un quesito giuridico rivolgeteVi sempre ad un professionista.

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