RISTORATORE AGISCE IN GIUDIZIO PER LE FALSE RECENSIONI SUL SUO RISTORANTE: CONDANNATO GOOGLE.
Un ristorante di Genova si accorgeva di essere oggetto da aprile 2022 di ripetute e diffamatorie recensioni pubblicate da utenti anonimi su Google. Le recensioni contenevano riferimenti a prodotti non commercializzati dal ristorante e descrittive di località diverse da quelle dove di fatto era ubicato il locale. Tali false recensioni avevano prodotto un grave danno economico poiché avevano determinato un notevole calo del punteggio attribuito da Google al locale. Il ristorante presentava ricorso cautelare e a giugno il giudice emetteva un decreto con cui ordinava a Google di rendere inaccessibili le recensioni denunciate come false e di ripristinare il punteggio assegnato al ristorante antecedentemente alla pubblicazione di tali commenti. Google provvedeva alla rimozione delle false recensioni e si costituiva in giudizio. Il Giudice dichiarava cessata la materia del contendere e condannava Google al pagamento delle spese processuali. Il Tribunale avvalorava dunque la responsabilità dell’hosting, richiamando l’orientamento prevalente della Cassazione secondo la quale la responsabilità derivante dallo svolgimento di attività di hosting sussisteva in capo al prestatore di servizi di rete che non provvedeva all’immediata rimozione dei contenuti illeciti, qualora ricorressero, congiuntamente elementi quali: la conoscenza legale dell’illecito perpetrato dal destinatario del servizio; la ragionevole possibilità di constatarlo, alla stregua del grado di diligenza richiesto ad un operatore professionale della rete; la possibilità di attivarsi utilmente ai fini della rimozione. In particolare, secondo il giudice, Google usando l’ordinaria diligenza, avrebbe potuto facilmente riconoscere la falsità delle recensioni (dalla collocazione del ristorante a Roma quando in realtà si trovava a Genova, ad esempio) e avrebbe potuto provvedere quindi autonomamente alla loro eliminazione. Il provider che ometteva di rimuovere dette recensioni a fronte della richiesta stragiudiziale della ricorrente poteva ritenersi responsabile.
Le false recensioni online costituiscono fenomeni per le quali le imprese debbono rivolgersi ai legali per richiederne la rimozione alla piattaforma online e per individuare gli strumenti di tutela più adatti come la denuncia contro ignoti per diffamazione aggravata alla polizia postale per ottenere l’IP di connessione ad Internet, il processo penale e la relativa costituzione di parte civile, o la diffida all’attivazione di un procedimento d’urgenza, l’attivazione del procedimento di mediazione e la richiesta di risarcimento dei danni all’immagine.
Trib. Genova, sez. I civile, ordinanza del 2.8.2022
0 commenti