SE LE BUCHE SUL MANTO STRADALE SONO VISIBILI NON SPETTA IL RISARCIMENTO A SEGUITO DI CADUTA
Un uomo chiamava in causa il Comune per ottenere il risarcimento dei danni subiti a causa di una caduta dovuta, a suo dire, ad una grave sconnessione del manto stradale. Il Tribunale rigettava la domanda ritenendo che non fosse stato dimostrato il nesso causale tra l’evento e il danno. La sentenza veniva confermata anche in secondo grado. In particalare, la Corte d’Appello precisava come la condotta del danneggiato fosse idonea ad interrompere il nesso eziologico tra fatto ed evento dannoso, essendo le molteplici e visibili sconnessioni del manto stradale percepibili con una minima attenzione, data l’ora diurna e la situazione di piena visibilità. L’uomo non ritiene la sentenza condivisibile e ricorre in Corte di Cassazione che, però, dichiara il ricorso inammissibile. Gli Ermellini, infatti, ritenendo pienamente condivisibile il ragionamento fatto dai giudici dei gradi precedenti, ribadiscono che, nel caso di specie, le sconnessioni presenti sull’asfalto, considerata l’ora diurna e la perfetta visibilità, erano perfettamente visibili dall’uomo che, con un minimo di prudenza, avrebbe potuto evitarle senza difficoltà.
Cass. civ., sez. III, ord., 27 luglio 2022, n. 23462
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