SENTENZA DEL GIORNO – 25/07/2022

da | Lug 25, 2022 | SENTENZA DEL GIORNO - AGOSTO 2021

“TORNATENE AL TUO PAESE”: FRASE INEQUIVOCABILE CHE VALE L’AGGRAVANTE DELL’ODIO RAZZIALE.

La frase inequivocabile “Negro, tornatene al tuo paese” accompagnata a comportamenti minacciosi, aggressivi e violenti tenuti da un uomo, di nazionalità italiana, nei confronti di un giovane ivoriano, valeva una condanna per violazione di domicilio, lesioni, danneggiamento, tentativo di incendio e atti persecutori, aggravata dall’odio razziale che caratterizzava palesemente le azioni da lui compiute verso lo straniero. Indubbio per i giudici che il cittadino italiano avesse commesso, anche per motivi di odio razziale, atti persecutori nei confronti di un giovane ivoriano, non solo aggredendolo e minacciandolo, ma pure violandone ripetutamente il domicilio, anche al fine incendiarne l’abitazione.

Ricorso in Cassazione, attraverso il suo legale, il cittadino italiano, provava a mettere in discussione l’aggravante dell’odio razziale, sostenendo che in passato avesse trattato con rispetto lo straniero, offrendogli anche da bere, e che i problemi erano cominciati quando il giovane ivoriano aveva fatto apprezzamenti poco eleganti nei confronti della fidanzata dell’uomo.

Ma la Corte sosteneva che la gravità dei fatti compiuti dall’uomo non potesse essere ridimensionata, anche perché, l’odio razziale che lo aveva spinto a tenere condotte aggressive nei confronti dello straniero era reso palese dalla pronuncia di frasi come “negro, tornatene al tuo paese” e dal contesto in cui esse venivano pronunciate, cioè ripetute aggressioni e violazioni di domicilio, commesse anche al fine incendiare l’abitazione del cittadino ivoriano. Non accoglibile anche la tesi difensiva secondo cui l’uomo avrebbe reagito alla provocazione compiuta dallo straniero e consistita in apprezzamenti sgradevoli rivolti alla fidanzata dell’uomo.

La Corte evidenziava, infatti, che l’offesa sarebbe avvenuta a distanza di tempo dalla presunta provocazione e vi era la sproporzione tra il presunto atteggiamento dello straniero verso la fidanzata del cittadino italiano, da un lato, e la serie di violente aggressioni, la pluralità di violazioni di domicilio e il tentativo di incendio, dall’altro.

La Corte rigettava quindi il ricorso e confermava la condanna a poco più di tre anni di reclusione.

Cass. pen., sez. V, n. 27978 del 19.7.2022

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