IL PALLONE D’ORO RESTA IN FRANCIA.
Il Pallone d’oro è un premio calcistico istituito nel 1956 dalla rivista sportiva francese France Football e assegnato annualmente al miglior giocatore dei campionati europei sulla scorta dei voti di giornalisti di riviste specializzate. Nel 2010 si è tentata la fusione fra il Pallone d’oro e il FIFA world player, almeno fino al 2016, quando France Football ha posto fine alla collaborazione con la FIFA, rieditando la formula di votazione originaria di stampo unicamente giornalistico.
La vicenda giudiziale riguardava il marchio registrato relativo al Pallone D’oro. L’originaria registrazione presso l’ufficio marchi dell’Unione Europea depositata dalla società editrice francese, concerneva stampati, libri e riviste o giornali, nonché servizi consistenti nell’organizzazione di competizioni sportive e di premiazioni, nell’intrattenimento, nella trasmissione o nel montaggio di programmi televisivi e di quanto afferente alla produzione cinematografica. Secondo un regolamento europeo, nel caso un marchio non venisse effettivamente utilizzato (ovvero non se ne fornisse prova dell’uso almeno in uno stato dell’Unione) entro 5 anni dalla registrazione, il titolare decadeva dall’uso, e i terzi potevano appropriarsene. Il Tribunale rilevava che la società francese non aveva effettivamente fornito a terzi né servizi di montaggio di programmi televisivi, né servizi di produzione di spettacoli e film, né servizi di pubblicazione di libri, riviste, periodici e giornali. Tuttavia, in ordine ai servizi di intrattenimento, lo svolgimento della cerimonia di premiazione del Pallone d’oro doveva qualificarsi come prestazione tipica non destinataria di una pronuncia decadenziale e quindi ancora nella piena disponibilità, anche per il futuro, della società francese e di France Football, come dal 1956 in poi.
Veniva dunque respinta la resistenza della società inglese britannica Golden Balls che avrebbe voluto appropriarsi dei diritti di una competizione di sicura appetibilità mondiale.
Il Pallone d’oro resta, quindi, in mani francesi.
Tribunale dei marchi dell’UE, causa T-478/21, sentenza del 6.7.2022
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