CADUTA CORNICIONE DAL CONDOMINIO E RISARCIMENTO DEL DANNO
Un cittadino conveniva in giudizio dinanzi al Tribunale un Condominio al fine di sentire accertare la responsabilità di quest’ultimo per l’omessa manutenzione degli stabili e la conseguente condanna al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali subiti.
Nello specifico, l’uomo, veniva colpito da pezzi di intonaco e cemento distaccatisi dalla parete, e nel tentativo di evitarli cadeva a terra riportando gravi lesioni.
Tuttavia, sia il Tribunale che la Corte d’Appello rigettavano la domanda.
Dall’esame delle deposizioni dei testimoni e il verbale di pronto soccorso, sorgevano molteplici incongruenze e contraddizioni che non consentivano di ritenere provata né la dinamica del sinistro né il nesso causale tra il danno e la caduta di calcinacci.
L’uomo ricorreva per Cassazione, sostenendo che la sua caduta fosse stata una conseguenza diretta del crollo di materiale dal condominio.
Tuttavia il ricorso veniva ritenuto inammissibile.
La Corte di Cassazione, infatti, richiamando un principio assodato in giurisprudenza, sottolineava come, ai fini dell’accoglimento della domanda, non fosse sufficiente la prova del fatto storico della caduta, in quanto, in tema di responsabilità per i danni cagionati da cose in custodia, l’uomo sarebbe stato comunque tenuto a provare il nesso di causalità tra il fenomeno del crollo di parti cementizie e il danno fisico riportato.
Per questo motivo, non essendo stato concretamente dimostrato, la Suprema Corte, rigettava il ricorso.
Cass. Civ., sez. VI – 3, ord., 25 gennaio 2022, n. 2118
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