TOMBINO SCOPERTO E OCCULTATO DALLE FOGLIE: COLPEVOLE ANCHE LA DONNA CHE HA DIRETTO LA BICI VERSO QUEL PUNTO PERICOLOSO ED È FINITA A TERRA.
Una donna cadeva alla guida della propria bici a causa della presenza, sulla strada comunale percorsa, di una buca in corrispondenza di un tombino privo di copertura e coperto da fogliame e carta. Il Tribunale condannava il Comune al risarcimento dei danni subiti dalla donna.
Tuttavia i giudici di secondo grado ricostruendo la vicenda e riconoscendo un concorso di colpa, nella misura del 20 per cento, della persona danneggiata, decurtavano proporzionalmente quanto liquidatole come ristoro economico.
Inutile il ricorso proposto in Cassazione dalla donna.
I Giudici di terzo grado, infatti, confermavano le percentuali di colpa stabilite in Appello: l’incidente risultava addebitabile all’80 per cento al Comune, vista la presenza sulla strada comunale di una palese insidia, e al 20 per cento alla persona danneggiata, che, in sostanza, veniva ritenuta colpevole di avere tenuto una condotta imprudente.
Su quest’ultimo punto, difatti, emergeva in modo netto anche la condotta negligente della persona danneggiata, la quale, una volta percepito lo stato dei luoghi, avrebbe dovuto evitare di dirigere la bici in un punto nel quale avrebbero potuto celarsi insidie, ovvero che ne avrebbe potuto comunque provocare la caduta per la presenza di detriti.
Per questo motivo la Corte di Cassazione dichiarava inammissibile il ricorso.
Cass. civ., sez. VI -3, ord., 27 gennaio 2022, n. 2495
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