BULLIZZATO DA TRE CONOSCENTI: GLI SPETTANO 20.000 EURO PER IL RISARCIMENTO DEL DANNO MORALE
In provincia di Forlì un ragazzino veniva invitato a giocare coi videogiochi da un amico e altri due conoscenti, a tale invito seguivano violenze e vessazioni, veniva costretto a fare una doccia fredda, completamente vestito, poi, una volta tornato in salotto, si accorgeva che i tre bulli avevano utilizzato il suo cellulare per mandare un messaggio volgare e offensivo a una sua cara amica, alle sue lamentele, i tre ragazzi rispondevano con offese e minacce, in particolare lo “amico” che lo aveva invitato iniziava a picchiarlo e a minacciarlo con frasi minatorie, come “io ti farò sparire dalla faccia della terra”. Gli altri due bulli contribuivano alle percosse, sferrando calci e pugni.
Alle violenze fisiche seguirono insulti e costrizioni, ad esempio fu costretto a leccare uno sputo a terra sotto la minaccia di essere ammazzato con un coltello, filmato dagli altri due bulli, gli puntarono il coltello alla gola, dicendogli che se avesse raccontato a qualcuno le violenze subite, gli avrebbero tagliato la gola e dato fuoco alla casa, minacciandolo, anche, di fare del male alla sorella, qualora le avesse raccontato qualcosa. Infine veniva buttato fuori casa, facendolo rotolare nel fango, e al padre, che lo venne a prendere, raccontava di essere caduto dalle scale.
A seguito di quel pomeriggio il ragazzo iniziava a presentare comportamenti strani ma alla fine riuscì a confidarsi con la sorella, la quale riferì tutto ai genitori. A seguito della confidenza, chiaramente, i genitori della vittima citarono in giudizio i tre ragazzini e i loro genitori, chiedendo un risarcimento danni di euro 70.000.
Il Tribunale non metteva in discussione il racconto della vittima, e riteneva altrettanto evidente la responsabilità dei tre bulli: maggiore quella del finto amico, ma rilevante anche quella degli altri due ragazzi presenti nella casa quel pomeriggio. I tre bulli con la loro condotta avevano provocato nella vittima disagio, paura, rabbia e sofferenza con evidente pregiudizio della sua integrità morale e di tale pregiudizio, vero e concreto, attuale e risarcibile, dovevano rispondere in solido fra di loro.
Ai fini della valutazione del danno morale, rilevava anche la circostanza che già prima del bullismo subito, versava sin dalla nascita in una condizione personale di fragilità psichica, presentava difficoltà sul piano sociale e comportamentale e usufruiva del sostegno scolastico. La condotta dei tre bulli era quindi una grave intrusione nella sfera personale sia a livello fisico (botte e violenze) che psichico (utilizzo del cellulare e offese) e apparivano particolarmente pregiudizievoli ed idonee a provocare intense sofferenze in una persona che già, per proprie condizioni personali, pativa difficoltà nel rapportarsi con gli altri.
Il Tribunale quantificava, in via equitativa, i danni per 20.000 euro, mentre le responsabilità dei bulli vanno così suddivise: 50% a carico dell’amico che lo invitò, 25% a testa a carico degli altri due ragazzi presenti quel pomeriggio.
(Trib. Forlì, sent., 23.11.2021)
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