UN CANE SCAPPA DA CASA E FA CADERE UNO SCOOTER: CONDANNATO IL PADRONE.
Un cane di grossa taglia usciva da una abitazione sulla strada, invadendo la sede stradale, costituendo ostacolo imprevedibile alla marcia di un uomo che si trovava alla guida del proprio ciclomotore e che di conseguenza cadeva, perdendo i sensi e procurandosi lesioni personali tra cui la rottura della milza. Identificato il padrone del cane, il Tribunale riteneva certa la sua responsabilità per il comportamento tenuto dall’animale, e veniva dunque condannato per lesioni colpose gravi e 600 euro di multa, essendogli addebitata l’omessa custodia dell’animale. Inutile il ricorso in Cassazione, la Corte, difatti, riteneva evidente la sua responsabilità per l’episodio. La posizione di garanzia assunta dal detentore di un cane impone l’obbligo di controllare e di custodire l’animale adottando ogni cautela per evitare e prevenire le possibili aggressioni a terze persone, anche all’interno delle mura domestiche. Emergeva chiaramente il potere di controllo dell’uomo sul cane, ed era quindi legittimo identificarlo come detentore e custode del cane, visto uscire dalla sua casa, come raccontato dalla stessa vittima.Significativo anche il fatto che dopo l’incidente l’uomo si fosse occupato dello smaltimento della carcassa del cane, mentre la moglie aveva identificato il cane come l’animale governato e nutrito dalla famiglia.E da non trascurare, infine, il fatto che la persona offesa aveva ricevuto in ospedale la visita dell’uomo che si era occupato dello smaltimento della carcassa del cane, intendendo rassicurarsi sulle condizioni di salute del motociclista e anche tale elemento appariva logicamente collegato alla custodia dell’animale.La Corte rigettava dunque il ricorso. (Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 14189 del 15.4.2021)
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