SENTENZA SORPRENDENTE DEL TRIBUNALE DI REGGIO EMILIA: IL DPCM E’ ILLEGITTIMO E L’AUTOCERTIFICAZIONE FALSA NON INTEGRA IL REATO DI FALSO IDEOLOGICO.
Durante il lockdown di Marzo 2020 una coppia veniva fermata dai carabinieri di Correggio, ritenuti responsabili di essere in giro senza una valida giustificazione in pieno lockdown, previsto dal DPCM. Inevitabile la denuncia da parte del PM a seguito della scoperta della falsità delle dichiarazioni rese dai coniugi nella autocertificazione, nella quale sostenevano di essere di ritorno dall’Ospedale di Correggio per degli accertamenti medici, tuttavia era stato appurato dai Carabinieri dopo un accertamento presso l’Ospedale, che la donna non aveva effettuato quel giorno alcun accesso in corsia. Sorprendente la decisione del giudice del Tribunale di Reggio Emilia, il quale riteneva che tutti i dpcm emessi da Marzo 2020 fossero illegittimi nella misura in cui a tutt’oggi impediscono alle persone di spostarsi al di fuori della propria abitazione, con limitate e specifiche eccezioni, configurando dunque un vero e proprio obbligo di permanenza domiciliare che, ad opinione del Giudice, nel nostro ordinamento giuridico consiste in una sanzione penale restrittiva della libertà personale che viene irrogata dal giudice penale per alcuni reati all’esito di un giudizio. Il Giudice richiamava addirittura la Costituzione citando l’art. 13 il quale espressamente vieta le limitazioni della libertà personale. Ritenendo dunque illegittimo l’obbligo che costringeva le persone a stare in casa e dunque anche la coppia nel caso di specie, altrettanto illegittima era la autocertificazione che erano stati chiamati a compilare e per il cui contenuto sono stati denunciati per falso ideologico, in quanto lo stesso dpcm andrebbe disapplicato.
Il Giudice dunque confermava l’esistenza del falso ideologico commesso dalla coppia emiliana, ma la non punibilità della condotta poiché integrante un falso che non trovava alcun fondamento giuridico, in quanto l’obbligo di compilare l’autocertificazione era previsto da un dpcm illegittimo.
(Tribunale di Reggio Emilia, sentenza n. 54 del 27.1.2021)
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