
DOCENTE INFIERISCE SULLA STUDENTESSA BULLIZZATA: CONFERMATA LA SANZIONE DISCIPLINARE.
La docente veniva sanzionata dalla scuola con censura con avvertimento scritto, a seguito di un episodio in cui la docente aveva agito nei confronti di una studentessa vittima di atti di bullismo lasciandola in una situazione di fragilità in un contesto di classe difficile chiedendole di confessare di aver copiato una verifica e di aver rivolto offese ai compagni di classe, dando alla ragazza anche una nota disciplinare. Insieme a tale episodio erano emersi altri episodi in cui la docente non aveva tutelato la vittima ma anzi aveva incrementato il suo disagio. La docente ricorreva in Tribunale chiedendo l’annullamento del provvedimento disciplinare sostenendo l’insussistenza del fatto contestato e la mancanza di prove delle sue mancanze. Il Tribunale però rigettava il ricorso, innanzitutto perché gli episodi emersi si basavano su dati certi, a partire dall’accertamento da parte del dirigente scolastico in occasione di un colloquio con i genitori della studentessa che segnalavano atti di bullismo sia da parte di alcuni alunni della classe, sia da parte di un insegnante. In particolare, aver spronato i compagni della studentessa a scrivere una lettere di accuse nei suoi confronti da inviare al Preside, aveva determinato una situazione di esplicita contrapposizione e di conflitto fra la studentessa e la quasi totalità dei compagni, col conseguente isolamento della stessa rispetto al gruppo classe. La docente ha attuato in classe una attività extra didattica, non concordata o comunicata al Dirigente o alla Coordinatrice di Classe, lesiva dei diritti di riservatezza e di garanzia individuale della studentessa, che si era trovata a dover affrontare, in orario di lezione, l’ostilità dei suoi compagni di classe. Trattandosi di una studentessa nel mirino di comportamenti scorretti, invece di essere tutelata, veniva sanzionata con una nota disciplinare e redarguita pubblicamente per il comportamento, tutto ciò in una classe con studenti più grandi, ripetenti, problematici, caratterizzati da gravi comportamenti disciplinari, anche extrascolastici, particolarmente aggressivi.
Dato che la sanzione avrebbe potuto essere anche più grave e, quindi, non si poteva nemmeno ipotizzare la non proporzionalità della sanzione comminata, il Tribunale rigettava la domanda della docente.
(Tribunale di Bologna, sez. Lavoro, sentenza del 2.12.2020)
0 commenti