LE LITI TRA I FIGLI NON RENDONO INTOLLERABILE LA CONVIVENZA TRA I CONIUGI.
Il marito presentava richiesta di separazione che veniva però contestata dalla moglie. Il Tribunale accoglieva la domanda dell’uomo, ma la Corte d’Appello accoglieva le osservazioni sollevate dalla moglie e dunque respingeva la domanda di separazione ritenendo che non vi fosse volontà di separarsi, il marito aveva difatti spiegato che la sua scelta di chiedere la separazione era volta a sedare la conflittualità tra i figli, ma questo dato non costituiva un presupposto che consente di chiedere la separazione giudiziale. L’uomo però ricorreva in Cassazione, ritenendo erroneo il ragionamento compiuto dalla Corte d’Appello, poiché aveva ritenuto immotivatamente che i fatti tali da rendere intollerabile la prosecuzione della convivenza, non potessero essere costituiti dalle continue liti tra i figli e tra i figli e i genitori. Ed era inoltre illogico anche ritenere che il desiderio riferito dal marito in sede di libero interrogatorio, di tornare a vivere con la moglie era incompatibile con la volontà di separarsi per sopravvenuta intollerabilità della convivenza frutto della forte conflittualità coi figli. La Cassazione però respingeva queste osservazioni, ricordando che in tema di separazione tra coniugi la situazione di intollerabilità della convivenza andava intesa in senso soggettivo, non essendo necessario che sussista una situazione di conflitto riconducibile alla volontà di entrambi i coniugi, ben potendo la frattura dipendere dalla condizione di disaffezione e distacco di una sola delle parti. Tuttavia i giudici avevano accertato che non solo la moglie si opponeva alla domanda di separazione, paventando che il consorte vi fosse stato spinto dal figlio, tanto che ella chiedeva accertarsi la libera volontà dell’uomo, ma lo stesso marito aveva ammesso che il figlio lo aveva portato via di casa contro la sua volontà, quasi a forza, e che avrebbe voluto tornare a vivere con la moglie.
Tali dettagli erano certamente incompatibili con la intollerabilità della convivenza coniugale, tale intollerabilità non era certamente ravvisabile nei litigi tra i due figli della coppia.
La Corte di Cassazione rigettava dunque il ricorso.
(Corte di Cassazione, sez. I Civile, ord. n. 16698/20; del 5.8.2020)
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