RAPPORTO CONFLITTUALE MADRE-FIGLIA: MADRE CONDANNATA PER PERCOSSE E MINACCE.
Un rapporto conflittuale tra madre e figlia finisce dinanzi ai giudici quando la madre colpisce con uno schiaffo al volto la ragazzina perché colpevole di avere violato il suo Ipad, costringendola addirittura a recarsi in Pronto Soccorso, annunciandole l’intenzione di volersi vendicare e di volergliela far pagare appena si fosse allontanato il padre. I giudici ritenevano la madre colpevole di percosse e minaccia ai danni della figlia. Ricorsa in Cassazione la madre provava a difendersi, evidenziando in particolare l’astio e il rancore che la figlia e il marito nutrivano nei suoi confronti comprovati da innumerevoli liti, anche giudiziarie.Inoltre, sottolineava il dato documentale della riscontrata assenza di segni esteriori dello schiaffo sul volto della figlia, e poi precisava che la frase pronunciata: “Tanto te la faccio pagare quando ti becco senza tuo padre!”, era priva di qualunque effetto intimidatorio se contestualizzata nel loro difficoltoso rapporto. La sua versione però non era credibile, anche perché smentita dalla ricostruzione dei fatti compiuta nei gradi precedenti e centrata sulle concordi dichiarazioni della parte offesa e del padre sulla ammissione della donna di avere tentato di assestare uno schiaffo alla figlia, in più vi era il referto medico. Per il reato di minaccia, poi, i giudici sottolineavano che le espressioni pronunciate dalla donna dovevano considerarsi come potenzialmente idonee ad incidere sulla libertà morale della figlia poiché dotate di credibilità, riguardo proprio alla violenza usatale dalla madre nella situazione contingente.
La Corte dichiarava inammissibile il ricorso.
(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sent. n. 22045/20 del 23.7.2020)
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